giovedì 18 giugno 2015

Recensione - Ni No Kuni: La Minaccia Della Strega Cinerea

Sono sempre stata un'appassionata di giochi di ruolo, fin da piccola, e ultimamente ammetto che mi è tornata la voglia di buttarmi in questo genere. Dopo Tales of Hearts R, infatti, ho terminato anche quello che da molti è definito il miglior gioco di ruolo per Ps3. In più, il mio amore per lo Studio Ghibli è sempre stato sviscerato, perciò non appena l'ho trovato a un prezzo abbordabile per una sempre al verde come me, non ho proprio potuto fare a meno di prenderlo.
Esatto, amici, sto parlando proprio di Ni No Kuni!


Trama:
"Ni no Kuni: La minaccia della Strega Cinerea è l'emozionante racconto di un ragazzo di nome Oliver che intraprende un viaggio in un mondo parallelo per diventare un mago nel tentativo di riportare in vita la madre scomparsa. Lungo l'avventura Oliver incontrerà molti nuovi amici che lo aiuteranno a crescere ed imparare. Stringerà anche amicizia con le meravigliose creature che abitano questo universo parallelo, rendendole veri e propri compagni che Oliver potrà crescere e collezionare come un autentico serraglio. Oliver avrà la possibilità di addomesticare le temibili belve che abitano quest'universo parallelo: potrà nutrirle e farle crescere, fino a renderle affidabili compagne insieme alle quali affrontare i terrificanti nemici che cercheranno di fermare il nostro giovane eroe."


Ni No Kuni è un gioco molto ampio, perciò parlarne non sarà facile. Ma cominciamo per ordine.
Almeno per quanto ne so, la trama è una componente molto importante per un gioco di ruolo (cioè, in realtà lo è per un videogioco in generale, però diciamo che in alcuni generi è vista più come una scusa per menare le mani). Ora, Ni No Kuni ha una bella storia, però devo ammettere che, da quando si arriva nel mondo alternativo fino ad arrivare quasi alla fine, è fin troppo lineare. C'è il ragazzino prescelto e Puro di Cuore che deve viaggiare assieme ai compagni alla ricerca di incantesimi e bacchette magiche per poter sconfiggere il terribile mago Shadar. E fino a che non ci si ritroverà a scontrarsi con questo benedetto Shadar, rimane tutto lineare e a tratti anche un po' banale, con giusto qualche mistero sparso qua e là.
Il finale però mi ha colpito molto, perciò diciamo che quella banalità gliela perdono.
L'influenza dello Studio Ghibli l'ho vista molto soprattutto nell'ambientazione, oltre che nei disegni e nella grafica del gioco, ovviamente. E infatti è stata forse ciò che più ho gradito dell'intero gioco.
Si passa da Motorville, dove Oliver è nato e cresciuto, una cittadina che mi ha ricordato molto il film "Kiki Consegne A Domicilio", a un mondo pieno di creature fantasiose, città fantastiche, ognuna diversa dall'altra, Muccaliffe, Re micioni e lande innevate.
La Muccaliffa che si fa una bella scorpacciata
di formaggio xD
Per spostarsi da un posto all'altro c'è il vecchio e intramontabile sistema della mappa del mondo, il che rende l'esplorazione una parte importante e molto divertente dell'intero gioco. Ad accompagnarci c'è la fantastica colonna sonora, molto suggestiva e parecchio azzeccata.
Spesso si deve anche ricorrere a dei vari incantesimi per poter raggiungere delle aree (come ad esempio la magia Magiponte, che serve per creare dei ponti, appunto). Un'idea che ho trovato molto carina.




Il sistema di combattimento invece mi ha convinta un po' meno. O meglio, era abbastanza godibile, solo che aveva delle pecche.
All'inizio dell'avventura, guidando soltanto Oliver e i suoi famigli, era piuttosto facile, a volte ripetitivo, ma è abbastanza normale. Qualsiasi gioco di ruolo è così, agli inizi, senza abilità decenti si può solo attaccare e ridarsi la vita, in pratica. Il problema è sorto quando sono arrivati gli altri due personaggi del gioco, Ester e Arsuino. L'intelligenza artificiale era qualcosa di osceno, a volte.
Si può utilizzare un solo personaggio per volta, mentre agli altri due si possono impartire degli ordini da seguire. Ora, fin qui non c'è niente che non vada, solo che è praticamente impossibile trovare una strategia decente. Che io impartissi a Oliver il comando di curare quando in difficoltà o di guardarmi le spalle, per esempio (a me piaceva usare Ester, perché comunque in generale aveva degli incantesimi per curare migliori, e a cose così delicate era meglio che ci pensassi da me), lui non faceva altro che mandare in campo il famiglio più scarso in difesa che aveva e morire dopo poco. Ho dovuto risolvere la questione catturando il mostriciattolo con più difesa che c'era in circolazione e lasciargli quello, almeno non moriva ogni tre secondi.
La situazione è migliorata un po' con l'arrivo dei comandi "Tutti all'attacco" e "Tutti in difesa". Ma spesso ero comunque costretta a cambiare personaggio per utilizzare una mossa decente, e sperare che nel frattempo Ester, utile a curare, non sprecasse tutti i suoi PM in modo stupido.
Mi ci è voluto un po' per comprendere queste meccaniche, e ai primi boss sono morta circa un milione di volte. Però dopo averci preso la mano ed essermi arresa all'evidenza che i miei compagni erano più inutili che utili, mi sono goduta molto di più le battaglie.

Ora però veniamo a una parte molto importante del gioco: i famigli. Sono mostriciattoli, alcuni grandi altri
piccoli, alcuni carini altri bruttissimi, alcuni fortissimi altri delle vere schiappe, si evolvono per diventare più forti e si possono catturare grazie all'arpa magica di Ester. Una volta presi, potrete inserirli nel vostro party, ma la maggior parte delle volte partiranno dal livello 1, e sarete costretti a farli crescere parecchio, prima di scoprire se sono decenti oppure no. Questa cosa mi ha scoraggiata diverse volte, e alla fine ho passato quasi tutto il gioco con gli stessi famigli.
Ad ogni modo, per quanto abbia apprezzato l'idea di queste "dolci" creaturine che combattono sempre al tuo fianco, ammetto che a volte mi è sembrato di star giocando a Pokémon. Tant'è che sono abbastanza sicura che noi possessori di Playstation non possiamo più lamentarci con la Nintendo: Pokémon ce l'abbiamo anche noi! xD

Scherzi a parte...
Uno dei più grandi pregi del gioco, assieme all'ambientazione, sono le numerose missioni secondarie presenti, che accrescono una longevità già di per sé buona.

In definitiva, ho apprezzato davvero molto questo gioco, e di sicuro sono felicissima di averlo comprato e consiglio a chiunque l'abbia perso di recuperarlo, però... definirlo un vero e proprio capolavoro, francamente, non me la sento. I difetti ce li ha e alcuni sono troppo grandi per passarci sopra, almeno dal mio punto di vista... Un gli darò quindi un voto pieno, ma credo che un bell'otto se lo meriti di sicuro :P

Voto: 8.0/10

2 commenti:

  1. Oh, un bel votone... un otto pieno?! Non me lo aspettavo! *____*
    Comunque i famigli sembrano adorabili, viene voglia di collezionarli tutti...
    Le dinamiche del gioco sembrano davvero riportare un po' a pokemon, e i difetti che hai elencato certo hanno il loro peso. Però, ragazzi, intendiamoci... ambientazioni e personaggi curati dallo Studio Ghibli? Ci devo assolutamente giocare! <3

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    Risposte
    1. In realtà, avevo pensato a un 7.5, però un mezzo voto in più gliel'ho dato praticamente per premiare (?) l'idea di un gioco in collaborazione con lo Studio Ghibli.
      Sì, i famigli sono carinissimi, solo che nella maggior parte dei casi sono delle schiappe xD Io volevo prenderli tutti solo perché mi piacevano da vedere, non per usarli. Sì, lo dicono in molti che le dinamiche ricordino Pokémon, e io l'ho pensato in tutto quando ho visto che i famigli si evolvono xD
      Sìsì, dovresti proprio giocarci <3

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