giovedì 17 settembre 2015

Recensione - Atelier Meruru: The Apprentice Of Arland

Dato che sono un genio, mi sono ritrovata a cominciare la lunga saga di Atelier con l'ultimo di una trilogia. Mi sono accorta solo dopo averlo comprato che Atelier Rorona e Atelier Totori andrebbero fatti prima, ma... ormai era fatta, così ho acceso la play e ci ho provato comunque.



La trama di Meruru è molto semplice e del tutto comprensibile anche senza sapere nulla dei predecessori: Meruru è la principessa del piccolo regno di Arls e, in quanto tale, il suo ruolo quando compirà i vent'anni sarebbe quello di prendersi cura dei suoi sudditi. La ragazza però, dopo aver conosciuto Totori ed essere diventata sua apprendista, decide di volersi dedicare interamente all'alchimia. Suo padre ovviamente non è d'accordo, tuttavia è colpito dalla passione con cui la figlia gli parla dell'alchimia e le dà una possibilità.
Meruru ha tre anni di tempo per utilizzare la sua arte in modo da espandere il regno. Raggiungendo l'obiettivo, si guadagnerà la possibilità di diventare alchimista.


L'Alchimia









L'alchimia ci permetterà non solo di creare oggetti per
sviluppare il regno, come bandiere o quant'altro, ma
anche per oggetti utili nel combattimento o nell'esplora-
zione. Potremo infatti creare cestini più grandi per
trasportare più oggetti alla volta, pozioni per curare,
bombe e molte altre cose!
Più cose creeremo e più il nostro livello di alchimia
salirà, permettendoci di imparare nuove ricette sempre
migliori.
Attenzione, però: ogni azione richiede degli MP, e se
Meruru si ritroverà senza, sarà esausta e dovrà spre-
care dei giorni per riprendersi.
Il tempo è perciò un fattore chiave del gioco. I giorni trascorrono in fretta, basta viaggiare da un luogo all'altro, sconfiggere i nemici o raccogliere dei materiali per costruire oggetti. Dovremo perciò cercare di svolgere ogni compito che ci verrà assegnato col minor spreco di tempo possibile, o almeno così pensavo all'inizio. Ho letteralmente ammazzato la povera Meruru di lavoro, ho resettato ogni volta che mi sembrava di aver perso qualche giorno di troppo, terrorizzata all'idea di arrivare alla fine dei tre anni senza essere riuscita a raggiungere l'obiettivo.
In realtà, in due anni e pochi mesi già avevo superato il numero di abitanti richiesto, sebbene avessi ancora parecchie missioni da compiere. Anzi, continuavano ad aumentare.
Gli ultimi due anni extra li ho invece trascorsi con più tranquillità.


Per quanto riguarda il Battle System, è un classico CTB (Conditional-Turn Based, tipo Final Fantasy X, per intenderci), con dei piccoli accorgimenti che rendono le battaglie più fresche e dinamiche.
Meruru è l'unica in grado di utilizzare gli oggetti, assieme a Totori e Rorona, perciò è il membro più importante della squadra. In quanto tale, agli altri due personaggi è possibile impartire l'ordine di proteggerla dagli attacchi nemici subito prima che questi assaltino l'apprendista. Allo stesso modo, quando Meruru lancia un oggetto di combattimento, come una bomba, potranno assisterla con degli attacchi combinati. Per utilizzare queste mosse, tuttavia, devono avere a disposizione almeno un punto nella barra Gauge.
Gli incontri costituiscono però solo un terzo del gioco, e sono ben amalgamati ad Alchimia ed esplorazione.


Scenette
Spesso, dopo aver trascorso un po' di tempo davanti
al calderone alchemico, o a girovagare per il regno a
svolgere determinate missioni, una volta tornati a casa
potremo goderci delle scenette di dialogo fra i vari per-
sonaggi. Anche se, spesso, per sbloccarle bisogna
accrescere l'affinità con il determinato personaggio.
E' in questo modo che scopriremo di più sui nostri
compagni di avventura. Questi dialoghi sono sempre
piuttosto spiritosi e divertenti da guardare, ma se
se ne dovessero accumulare troppi, potrebbero
sviare l'attenzione da ciò che si stava cercando di fare.
Forse non è il Jrpg con la trama più entusiasmante di tutte, ma vanta dei personaggi vari e molto   simpatici, le cui caratteristiche ricordano quelle dei protagonisti degli anime.
In un certo senso, credo che Atelier Meruru sia     una specie di slice of life fatto gioco.
Colpisce con la sua semplicità, regala molte ore di gioco senza deludere, da spendere come meglio si crede.
Divertente e senza troppe pretese, con disegni  che ho trovato estremamente carini e dialoghi  allegri.
Io cercavo un gioco di ruolo alla giapponese "vecchio stampo", che riuscisse però a restare fresco allo stesso tempo, e direi che Atelier Meruru ha saputo accontentarmi. 



Voto: 7.5/10



2 commenti:

  1. Hai proprio ragione, i personaggi sembrano deliziosi! In perfetto stile anime! *___*
    Sono convinta che mi piacerebbe provare il gioco e aiutare la protagonista a coronare il suo sogno "alchemico"... prima o poi, lo farò di sicuro, sai bene quanto la sottoscritta adori i gdr vecchio stile! ;D

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    Risposte
    1. E' vero, sono carinissimi! *-*
      Sì, infatti credo che questo sia proprio il tipo di gioco che potrebbe piacerti ;D

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