giovedì 2 luglio 2015

Recensione - The Hunt (di Andrew Fukuda)

Salve, amici! ^^

Dopo aver allegramente saltato la recensione (che avrebbe dovuto esserci, ma non ho avuto molta voglia di scrivere sul blog in quei giorni) di un altro libro, mi rifaccio con questa qui.
Ieri ho avuto il piacere di terminare The Hunt, di Andrew Fukuda, primo di una trilogia.


Trama:
"Non sudare. Non ridere. Non attirare l'attenzione. E soprattutto, qualunque cosa succeda, non innamorarti di una di Loro. Gene è diverso da tutti quelli che lo circondano. Non è in grado di correre come un fulmine, la luce del sole non lo ferisce, non ha un insaziabile desiderio di sangue. Gene è umano, e conosce le regole. La verità deve rimanere segreta. È l'unico modo per rimanere vivi in un mondo notturno — un mondo in cui gli umani sono Considerati una prelibatezza e vengono cacciati senza tregua. Quando Gene è fra i prescelti che parteciperanno alla grande Caccia degli ultimi umani sopravvissuti, la sua vita di regole comincia a sgretolarsi — preso fra una ragazza che gli fa sentire cose che non aveva mai provato prima e uno spietato manipolo di cacciatori che sospettano sempre di più la verità sul suo conto. Ora che Gene ha finalmente trovato qualcosa per cui combattere, il suo desiderio di sopravvivere è più forte che mai. Quale tributo sarà costretto a pagare?"

Recensirlo, se devo essere sincera, lo trovo più difficile di quanto potrebbe immaginare, per una serie di motivi: se da una parte la lettura è stata particolarmente divertente e suggestiva, dall'altra, la storia presenta delle incongruenze.
Ma partiamo dal principio.
L'idea stessa del protagonista, il cui nome si scopre solo dopo aver superato almeno la metà del volume, che è un umano, o Eminide, costretto a mescolarsi fra la Gente e fingere di essere uno di Loro. Per riuscirci, senza rischiare di diventare il Loro prossimo pasto, deve seguire delle regole ferree: non deve mai sudare, starnutire, sorridere, strizzare gli occhi, farsi vedere mentre beve o mentre dorme... Già da questa premessa si capisce quanto sia improbabile che lui riesca in un'impresa simile. Tecnicamente, basterebbe una piccola allergia per mandare tutto a quel paese...
Ma il protagonista dà delle spiegazioni. Racconta infatti che, per evitare di puzzare di sudore e far così riconoscere il proprio odore da Eminide, utilizza delle cremine speciali apposite. Un po' tipo quelle che abbiamo anche noi, insomma. La mia unica domanda, però (e che credo di essermi posta solo io xD), è: dove cavolo la trova, se al resto della Gente non serve? Di certo non può andare ad "Acqua e Sapone" a fare rifornimenti, no?
Ma questo è solo uno dei dilemmi che mi sono posta durante la lettura. Un altro esempio, magari anche più importante è: se ci sono anche altri come lui che riescono a sopravvivere in mezzo alla Gente, fra cui anche ragazze, vorrei capire come fanno queste ultime a superare i giorni delle mestruazioni. Già, perché a quanto pare, a Loro basta una goccia di sangue Eminide per rintracciarli da chilometri di distanza, perciò, be'... come fanno
Fukuda ha voluto cercare di rendere queste creature il più diverse possibile, non solo dagli umani, ma anche da quelli che sono i vampiri veri e propri (perché queste creature sono qualcosa di molto simile ai vampiri) e, se da un lato questo è un grande pregio, a volte credo si sia lasciato prendere troppo la mano, rendendo inverosimile il camuffamento del protagonista e degli altri.
Molte delle sue trovate, però, mi sono piaciute davvero. Ha passato comunque molto tempo a descrivere le varie differenze, tanto che in effetti è una civilizzazione a sé davvero ben strutturata.

Altra particolarità di questo libro è che i personaggi, almeno la maggior parte, non possiedono un nome. Questi simil-vampiri, infatti, non fanno uso di nomi, e per riconoscerli il protagonista affibbia a ognuno un soprannome ridicolo.
I loro volti, tuttavia, sono ben delineati. Hanno un loro carattere, anche alcuni dei secondari, benché poco trattati, appaiono con una loro caratterizzazione definita.
Essendo in prima persona, però, ovviamente il personaggio che spicca su tutti è il protagonista, ma se devo essere sincera a piacermi di più non è stato affatto lui. Ho apprezzato molto di più la misteriosa Ashley June, i gli Eminidi che incontra verso la metà.

L'intero romanzo ha un carattere statico, introspettivo, in cui le scene d'azione sono messe con il contagocce. Questo però non è stato un punto a suo sfavore, almeno non per me. L'ha reso diverso, intrigante, e ha anche enfatizzato la crescita personale del protagonista.
Lo sconsiglierei, perciò, a tutti coloro che cercano qualcosa di frizzante e avventuroso, o a chi invece desidera una storia d'amore passionale che riempia le pagine. Ma, per tutti gli altri, potrebbe essere qualcosa di innovativo e piacevole, se si è pronti a saltare sopra a quei piccoli buchi narrativi...

Leggendo il secondo e il terzo, spero l'autore riesca a spiegarmi almeno qualcosina in più. Nel frattempo, ho preferito non sbilanciarmi troppo con il voto.

Voto: 6.7/10

2 commenti:

  1. Un pò mi ispira, un pò no... stà di fatto che ci vuole un bel pò di sospensione dell'incredulità per pensare che il protagonista possa riuscire in un'impresa simile! :P
    Terrò d'occhio i seguiti, per seguire l'evoluzione dell'impresa, allora! :D

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    Risposte
    1. Sì, infatti! :P E lui non è l'unico, ci sono altri umani che si comportano come lui... va be', comunque...
      I seguiti devo ancora comprarli in realtà. Ho intenzione di dedicarmi prima ad altre letture. Presto o tardi leggerò anche il secondo e il terzo di questo :P

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